Trial clinico

Tra i servizi che LNAge svolge vi è la gestione del Trial clinico, ovvero la gestione di uno studio clinico che può riguardare trattamenti sanitari, studi farmacologici o indagini dedicate a tecnologie biomedicali.
L'espressione è di derivazione inglese: il termine trial, infatti, nella lingua anglosassone indica una fase di collaudo, un test, una prova, un esperimento. Lo stesso termine viene anche utilizzato in italiano, nel linguaggio specialistico della ricerca medica e sanitaria, nell'espressione trial clinico, per indicare il percorso che un farmaco deve affrontare per ottenere l'autorizzazione alla diffusione e alla commercializzazione; lo stesso termine viene utilizzato anche per indicare il percorso di verifica che una terapia legata all'utilizzo di una biotecnologia (come ad esempio la terapia genica) deve affrontare per essere validata e per poter essere, poi, utilizzata, con la più totale sicurezza dei pazienti.

In definitiva il trial clinico può essere considerato come un protocollo di sperimentazione sugli esseri umani, finalizzato a determinare l'efficacia e i possibili effetti collaterali di un nuovo farmaco o di una nuova terapia o, ancora, per valutare l'efficacia e la sicurezza di un dispositivo medico. Viene svolto ogni qualvolta una casa farmaceutica o una CRO intende sviluppare nuovi dispositivi medici, farmaci o terapie ma anche allo scopo di migliorare i protocolli stessi e gli strumenti di diagnosi.

 

Trial clinico Le indagini farmaceutiche e biomedicali

LNAge segue l’intero processo di ricerca, dalla fase di analisi pre-clinica, che indaga le potenzialità di un metodo terapeutico, fino agli studi clinici basati sull’evidenza degli effetti di una terapie sul campione di pazienti.
Nell'attività di trial clinico particolare attenzione viene rivolta al processo organizzativo dell’intero progetto di ricerca con analisi di fattibilità, sviluppo dei protocolli e monitoraggio, stima del campione, preparazione del piano di analisi statistica, ricerca e selezione degli sperimentatori, mappatura dei centri di sperimentazione, analisi e gestione dei dati.
LNAge supporta le strutture ospedaliere, le aziende farmaceutiche e altre CRO in tutte le fasi del processo di sperimentazione fino alla sottomissione della documentazione prodotta ai Comitati Etici e allo svolgimento di tutte le pratiche amministrative e deontologiche.
È disponibile anche un servizio di consulenza e supporto per la strutturazione e la realizzazione di progetti di ricerca finanziabili e per la ricerca di fondi.

 

 

Trial clinico

Le fasi della sperimentazione

La procedura in base alla quale le case farmaceutiche e le CRO svolgono un trial clinico, prevede una prima fase, denominata fase pre-clinica, della durata di 2-3 anni, nella quale attraverso esperimenti in provetta, su colture cellulari (esperimenti in vitro) o su animali da laboratorio (sperimentazione animale) si definiscono i meccanismi d’azione, la tossicità e gli effetti collaterali, il dosaggio o il protocollo di somministrazione del farmaco o della terapia che si sta testando, oltre ad altri, importanti parametri che risultano decisivi per comprendere se la sperimentazione clinica può essere svolta anche sull'uomo.

La fase clinica vera e propria è suddivisa in quattro fasi che hanno l'obiettivo di verificare e dimostrare l'efficacia e la tollerabilità del nuovo prodotto sperimentale, del quale deve essere anche accertato che il rapporto rischio-beneficio sia favorevole per l'uomo.

 

Fase I

Nella Fase I si procede alla sperimentazione del principio attivo sull'uomo ricercando un numero molto ristretto di volontari sani (generalmente meno di 100) tenuti a firmare, in precedenza, una dichiarazione di consenso informato.
Le dosi utilizzate per il trattamento, in questa fase della sperimentazione, sono molto basse e vengono gradualmente aumentate, allo scopo di determinare il meccanismo con il quale il nuovo farmaco o la nuova terapia agiscono e le vie di metabolizzazione ed eliminazione dall’organismo (farmacocinetica); un altro aspetto che viene indagato in questa fase del trial clinico è il grado di tolleranza del preparato.
Gli studi che si svolgono a questo livello della sperimentazione hanno uno scopo conoscitivo e non terapeutico e consentono di individuare analogie e differenze con i dati rilevati negli studi pre-clinici sugli animali da laboratorio e forniscono elementi di predittività molto importanti per definire la posologia da impiegare. Questa fase dura circa 1-2 anni. Se il farmaco dimostra di avere un livello di tossicità accettabile rispetto al beneficio previsto allora può passare alle successive fasi di sperimentazione.

Fase II

Nella fase II del Trial clinico il farmaco o il protocollo terapeutico viene sperimentato su un numero ristretto di pazienti malati (circa 200-400): sono volontari tenuti a firmare il consenso alla sperimentazione.
Dosi differenti della molecola o del trattamento in esame vengono somministrati a gruppi differenti di pazienti, per comprendere la dose più adatta a raggiungere gli effetti terapeutici previsti, senza provocare spiacevoli effetti collaterali. In questo modo è possibile definire il rapporto tra la dose necessaria e l'effetto terapeutico auspicato (profilo farmacodinamico).
I pazienti da ammettere alla seconda fase della sperimentazione sono selezionati in base a criteri molto restrittivi che devono produrre un campione quanto più possibile omogeneo, così da fornire la minore variabilità di risposta.
Gli studi svolte durante la fase II possono essere suddivisi in una fase II a, nella quale si svolgono studi orientativi e aperti, in pazienti accuratamente selezionati, per i quali la nuova terapia appare maggiormente indicata; questi studi hanno lo scopo di identificare il “range” di dosi attive e la posologia ottimale tollerata dal paziente. Nella fase II b del trial clinico sono, invece, svolti studi controllati in “doppio cieco” (un protocollo sperimentale nel quale né lo sperimentatore né il paziente sono a conoscenza della vera natura del trattamento testato), che hanno l'obiettivo di confermare, in condizioni sperimentali corrette, le dosi terapeutiche più adatte, la posologia ottimale e i livelli di tollerabilità. La fase II dura complessivamente circa due anni.

Fase III

La Fase III del Trial clinico verifica su larga scala i dati emersi nella fase II, accertando in modo più accurato l'efficacia terapeutica e la tollerabilità del farmaco o del trattamento terapeutico in fase di sperimentazione. Si tratta della fase più estensiva e rigorosa di tutto il processo: il trattamento, infatti, viene anche confrontato con placebo o altre terapie di riconosciuta efficacia, allo scopo di dimostrarne il vantaggio terapeutico.
In questo stadio del Trial clinico sono anche sperimentati gli schemi posologici per la commercializzazione e sono indagate eventuali interazioni con altri farmaci. Lo studio viene condotto in strutture universitarie o ospedaliere, dove si seguono rigidi protocolli di ricerca.
Un numero maggiore di pazienti (tra 1000 e 3000), sempre tenuti a rilasciare il proprio consenso informato, è selezionato cercando di individuare i soggetti maggiormente rappresentativi del paziente tipo, più indicato per la cura, così da escludere anche i sottogruppi di pazienti a rischio, per evitare che subiscano i pericoli connaturati allo specifico studio.
I singoli test sono effettuati a caso (random) e si ricorre a sperimentazione in “cieco” (il paziente o lo sperimentatore non sono a conoscenza del farmaco somministrato) o in “doppio-cieco”. Grazie a queste metodologie i dati clinici sono depurati da eventuali “contaminazioni” dovute ai giudizi dello sperimentatore stesso. La durata della fase III del Trial clinico varia dai tre ai quattro anni.
Se la terapia supera questa fase è possibile richiedere l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) che in Europa viene rilasciata dall’EMA (European Medicines Agency), l’organo che si occupa di valutare le nuove terapie e di autorizzarne la commercializzazione.

Fase IV - Post registrativo

Negli studi Post-marketing si valuta l’insorgenza di effetti collaterali rari e a lungo termine (Farmacovigilanza), oppure si possono confrontare più farmaci con uguale azione terapeutica o determinarne il rapporto costo-beneficio.
La Farmacovigilanza si occupa della valutazione e del monitoraggio dei farmaci in commercio e delle eventuali reazioni avverse.
Le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse effettuate dagli operatori sanitari, sono fondamentali per controllare la sicurezza dei medicinali. Tutte le segnalazioni vengono raccolte attraverso una rete nazionale di Farmacovigilanza, che mette in comunicazione l’AIFA, le Regioni, le Aziende sanitarie, gli IRCCS (Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico), le industrie farmaceutiche. Questa rete è collegata anche con il network europeo EudraVigilance dell’EMA (European Medicines Agency, l’Agenzia Europea per i Medicinali) che raccoglie in un unico database tutti i dati forniti a livello nazionale.
 

 

Studi osservazionali

Gli studi osservazionali sono studi “non interventistici” che prevedono l’utilizzo di un dato farmaco secondo le indicazioni per cui ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio. Quindi, in questi casi, lo sperimentatore si limita a monitorare la salute dei pazienti in un determinato intervallo di tempo.
I dati raccolti vengono analizzati secondo l’epidemiologia clinica, con lo scopo di migliorare l’efficacia degli interventi sanitari e prevenire l’incidenza della malattia, valutando i fattori che ne influenzano l’esito.

Rendicontazione dello studio clinico

Lo studio termina con la rendicontazione finale: LNAge, attraverso gli esperti di Medical Writing e i Biostatistici presenti nel suo staff, si occupa di redigere un report accurato, destinato allo sponsor, dove i dati raccolti vengono analizzati statisticamente e vengono sintetizzati, e dove si descrivono i risultati e gli effetti ottenuti dallo studio.
A questo punto la casa farmaceutica, l'ente di ricerca o la struttura ospedaliera o universitaria che ha commissionato il Trial clinico può decidere di proseguire lo studio per verificare o ricercare risultati ulteriori, di abbandonare il dispositivo medico o il protocollo terapeutico oggetto della sperimentazione oppure di procedere all'istituzionalizzazione del prodotto.